cosa facciamo
ACCOGLIENZA - Il Museo ogni anno apre le porte a 500.000 visitatori, studenti, famiglie, gruppi di giovani, adulti, nonni di ogni nazionalità. E ogni giorno i visitatori, passate le biglietterie si trovano, piantina alla mano, con l’interrogativo di che cosa scegliere tra un’offerta composta da 7 dipartimenti, 15 sezioni espositive, 13 laboratori interattivi, 155 percorsi educativi e di come muoversi su una superficie di oltre 50.000 metri quadrati, una parte dei quali rappresentata da un monastero del 1500. Può non essere facile.
Il lavoro dei Volontari che si occupano dell’accoglienza è quello di spiegare, a seconda degli interessi e dell’età dei visitatori, che tipo di offerta propone il Museo e indicare il percorso per raggiungere le opere o le attività scelte.
La maggior parte dei volontari sa dialogare in inglese con i visitatori, altri anche in altre lingue. Un gruppo di essi si colloca proprio all’ingresso, subito dopo le biglietterie. Altri sono dislocati nei punti più difficili del Museo, dove solitamente i visitatori perdono l’orientamento e gradiscono che sia presente qualcuno che indichi loro il percorso.
Ognuno di loro inoltre ha “adottato” un oggetto del Museo, tenendolo d’occhio per vedere se, nel tempo, necessita di qualche cura o manutenzione.
MANUTENZIONE - Le vecchie signore locomotive, cariche d’anni, sono le prime ad esigere qualche cura. Ma non solo loro. Una parte dei volontari, armati di trapani o spazzole, si dedica con amore al maquillage dei pezzi storici che abitano il Museo. A volte ci vuole una stretta di vite, altre un’ingrassatura agli ingranaggi, altre è sufficiente una spolveratina che però potrebbe rivelare la necessità di intervento più consistente. Ma non ci sono solo i pezzi da novanta: occorre garantire il ben-stare anche degli spazi espositivi e del verde comune. Sia per la cura ordinaria, sia per quella straordinaria
ARCHIVIO - L’archivio storico (350 m circa) comprende numerosi fondi provenienti da importanti istituzioni cittadine e nazionali, che consentono di indagare la storia dei rapporti intercorsi fra istituzioni culturali italiane ed estere e personalità della cultura, della scienza e della ricerca lungo tutto l’arco del Novecento. Un gruppo di volontari si dedica alla catalogazione e e al riordino degli archivi.
chi siamo
La parola chiave è Tempo. E c'è un momento in cui al concetto di tempo si attribuisce un'importanza speciale: diventa un contenitore in cui si vuole inserire solo il meglio, solo ciò che è più gratificante e appagante.
Per un esercito di un centinaio di volontari - con esperienze professionali tra le più diverse - dedicare il proprio tempo al Museo della Scienza e della Tecnologia non è semplicemente un passa-tempo, ma un mezzo che permette di entrare in contatto con la storia, il genio, la vita del passato.
I Volontari del MUST sono quasi tutti pensionati. E nell’idea più diffusa i pensionati vengono percepiti in un tutt’uno indistinto, monocorde e senza personalità.
Invece al MUST i volontari sono apprezzati e valorizzati per le loro competenze e abilità sia passate sia presenti.
I volontari del MUST sono una squadra con variegate mansioni necessarie a mantenere viva la struttura che amano e apprezzano.
Molte sono le attività di cui si occupano: dall’accoglienza dei visitatori di molti paesi e lingue diverse, alla manutenzione delle macchine e oggetti esposti, dallo studio e catalogazione delle macchine, alla cura dell’archivio.
Molti sono stati ferrovieri, tecnici o ingegneri. Altri sono o sono stati giornalisti o dirigenti di aziende o insegnanti.
Per tutti, il volontariato al Museo è un'esperienza che offre molti spunti di approfondimento del passato e del futuro, un bel modo di stare insieme e la soddisfazione di poter dare il proprio contributo al museo e ai visitatori.
La carica dei 100 al Museo
Se arrivate al Museo della scienza e della tecnologia di Milano e, dopo aver superato le biglietterie, trovate ad accoglievi un simpatico "Bisogno di aiuto?" potete stare tranquilli di essere in buone mani. Siete inciampati in uno dei tanti volontari che da una dozzina d'anni dedicano con passione il loro tempo all'accoglienza dei visitatori e alla cura delle opere storiche del Museo.
Negli anni sono cresciuti il numero e le competenze di questi "curiosi e appassionati prestatori d'opera" e, ormai un centinaio, ora si sono anche costituiti in una Associazione.
E' proprio di questi giorno la firma della convenzione tra l'Associazione volontari MUST e la Fondazione Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci" da parte del Direttore Generale del Museo, Fiorenzo Galli e del Presidente dell'Associazione, Luigi Carlini.
Già dal 2002 il Museo ha instaurato una collaborazione con i volontari le cui attività sono condivise con la Direzione Generale e gestite e coordinate da un responsabile del Museo.
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